La Prima Guerra mondiale e l’immediato dopoguerra in Friuli, segnato da lotte sociali e questioni nazionali, dalle divisioni nella sinistra e dall’emergere dello squadrismo fascista. In questo contesto si muovono un sindacalista agrario protagonista di comizi infuocati in lingua friulana e autore di poesie definite ‘antitradizionali’, un dentista schedato come ‘anarchico’ e ‘pericoloso’ e uno scienziato che ha già una certa età, uno spiccato interesse per l’esperanto, per il friulano e per la cultura popolare. Tra fogli di via, arresti, faide politiche, emigrazione, idee, speranze e visioni alternative del Friuli e del mondo, di cui si trovano tracce anche nella Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943.
In collaborazione con Centro Polifunzionale dell’Università di Udine a Gorizia e IFSML-Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione
L’accesso a questo evento è libero fino a esaurimento posti.