Un’esplorazione delle architetture sorte negli anni del Fascismo, in un territorio che è stato il terribile scenario del primo conflitto mondiale, dalle pendici carsiche alla costa monfalconese, dal Collio goriziano alle sponde dell’Isonzo. Monumenti e sacrari, pensati per durare nel tempo, innalzati per educare le masse e rinnovare l’identità nazionale, anche manipolando la memoria della guerra. Edifici pubblici a cui è assegnata una funzione monumentale, nel quadro di un sistema di dominio totalizzante della società e di permanenza dello Stato.
In collaborazione con Italia Nostra Onlus Sezione di Gorizia
L’accesso a questo evento è libero fino a esaurimento posti.