Marina Rossi, più volte docente a contratto presso la cattedra di Storia dei Paesi Slavi delle Università di Trieste e Ca’ Foscari di Venezia, studiosa del movimento operaio nella fase asburgica e negli anni della 2° Guerra Mondiale, è particolarmente nota, in Italia e all’estero, per gli studi riguardanti il fronte orientale e le prigionie in Russia nel corso dei due conflitti mondiali.
Tra le pubblicazioni più note, legate alle ricerche russe: I prigionieri dello zar (Mursia, Milano 1997, ora in ristampa), Irredenti giuliani al fronte russo (Del Bianco, Udine, 1999), Le Streghe della notte. Storia e testimonianze dell’aviazione femminile in URSS (1941-1945) (Unicopli, Milano 2003, ora in ristampa), Evghenij Chaldej, un grande fotografo di guerra (La Stampa, Torino, 2006), L’Armata Rossa al confine orientale (1941-1945) (LEG, Gorizia, 2014). Collabora per la pagina culturale de “Il Piccolo” dal 1997. Ha contribuito alle celebrazioni del centenario della Grande Guerra con i volumi, distribuiti con i quotidiani del Triveneto: 1914: Il Suicidio d’Europa (Ed. Storica Treviso), 1915: L’Italia in guerra (Ed. Storica Treviso); 1916: Le presa di Gorizia; 1917: Nel vortice di due rivoluzioni (ES Treviso); 1918: Basta con la guerra! (Editoriale Programma); La maledetta barca (Editoriale Programma) 2018.